La montagna che aspetta al tempo del corona virus

La montagna e lo stop impertativo da pandemia covid-19. Gravi le perdite economiche. La forza e la capacità progettuale degli impenditori è inegugliabile.

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Sportcultura Produzioni

Le condizioni meteo avverse, la situazione economica generale non brillante e in maggior misura lo stop imperativo dovuto alla pandemia da corona virus, sono le cause che hanno trasformato la stagione turistica invernale 2019/2020 in una prova difficile da superare per tutti gli imprenditori del settore i quali si aspettano di poter ripartire con la stagione estiva e, fiduciosi, progettano il prossimo inverno; ma servono aiuti da parte delle istituzioni.

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La prevedibile e indispensabile proroga in merito alle misure restrittive per arginare il contagio del virus, rimuove dall’immaginario collettivo di vacanzieri e addetti ai lavori l’utopico pensiero delle ferie pasquali. L’annullamento delle manifestazioni sportive di fine stagione ha causato alle società organizzatrici degli eventi, alle aziende dell’indotto e alle località turistiche invernali perdite economiche e di immagine molto importanti. L’annullamento delle finali di coppa del mondo di sci alpino programmate a Cortina rappresenta il danno più rilevante in assoluto messo in conto nel sistema dell’economia bianca ma l’elenco delle manifestazioni che sono state annullate nel mese di marzo è lungo: il Criterium Cuccioli di Vipiteno, i Campionati Italiani Assoluti di Pejo, le finali dei Children in Friuli Venezia Giulia e il Pinocchio sugli Sci all’Abetone.

Gli imprenditori della montagna non mollano e guardano avanti affinchè il volano dell’economia estiva e invernale continui a girare. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte presenta il DECRETO APRILE che prevede importanti garanzie da parte dello stato sui prestiti alle imprese e modulazione delle scadenze fiscali. Interviste a: Andrea Formento Presidente Federfuni Italia Giampiero Datnti SAF Abetone Fabrizio Brugioni Albergatore

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